don matroneAd ideare l'artistica porta, densa di significati di fede, è stato il rettore Padre Romano Matrone che spiega che tutto ha avuto inizio con il sì della Vergine, per questo al centro si raccontano l'Annunciazione e il mistero dell'Incarnazione. «Accogliendo le parole dell'Angelo diventa dimora della Trinità e noi attraverso la Madonna entriamo in intimità con Dio.

L’ispirazione nell’ideare quest'opera d’arte è nata dall'amore innato per il bello fatto presente in Gesù Cristo e nella Chiesa. Senza far crescere la di­gnità dell'uomo non c'è servizio all’uo­mo. E poi la convinzione che la Chiesa è un luogo fisico e spirituale aperto a tut­ti e che, come dice spesso papa Francesco,  deve essere in uscita. Con questa vetrata all’ingresso viene elevato il sacrifìcio d’amore di Gesù così che Lui possa raggiun­gere quante più persone possibili».

Padre Romano racconta: <<La Madonna è stata una presenza fondamentale nella mia vita, non solo nel mio sacerdozio. lo sono nato a Pompei. Tutta la mia vita è stata nutrita dalla devozione mariana, dalle Messe al san­tuario, dai pellegrinaggi notturni che facevo con la mamma nell'Avelline­se verso il santuario di Montevergine. Inoltre sono un Salesiano e quindi tut­ta la mia natura è mariana e sono felice di finire i miei giorni in un santuario dedicato a Maria, ai piedi della bellissima icona del 1440 che papa Eugenio IV, grande devoto della Vergine e difensore della cristianità, regalò alla precedente chiesa di San Bernardo >>.

Questa chiesa ha un legame con Maria e con il suo Santo Nome da tempi immemori. Fu papa Beato Innocenzo XI a vo­lere che in questo luogo nascesse, lì dove era edificata già la chiesa di San Bernardo, un grande memoriale della battaglia di Vienna del 1683 in cui la vittoria degli Asburgo e dei loro alleati sull’impero ottomano bloccò definitivamente l'avanzata mussulmana verso l'Europa. Questo elemento storico parla ancora oggi e consegna a questa chiesa una missione che non è certo quella di sconfiggere i mussulmani con la fede ma quella di annunciare a tutti gli uomini e le donne della terra che Gesù Cristo è il Figlio di Dio.

Padre Romano continua. <<Quando mi hanno affidato la rettoria del Santo Nome di Maria, io pensavo già di aver fatto il mio tempo come parroco. Immaginavo che il Vicario di Roma, all’epoca il cardinale Vallini, non mi avrebbe affidato altri incarichi, ma che mi avesse fatto fare l’evangelizzatore libero e invece mi fu detto: “Devi riportare all'antico splendore il SS. No­me di Maria al Foro Traiano”. E il mio proposito è stato quello di farne un luogo di culto vivo. Le persone presenti in gran numero alla benedizione della bussola e il loro entusiasmo partecipe mi hanno incoraggiato ancor più nel mio impegno>>.