I lavori di rinnovazione della chiesa sono stati effettuati nel 2015 per desiderio di Padre Romano Matrone, Priore dell’Arciconfraternita del SS. Nome di Maria. Poiché i segni sono fondamentali per comprendere il significato profondo della liturgia (come viene affermato dalla Chiesa in seguito al Concilio ecumenico Vaticano II ed evidenziato nel numero 55 dell’Eucaristicum Mysterium di PaoloVI in cui si dice che “Nella celebrazione dell’Eucaristia si manifesta in diversi modi la presenza di Gesù Cristo”) si è voluto privilegiare, attraverso questi, l’aspetto eucaristico della tradizione collocando, nelle chiese laterali, i confessionali ed evidenziando la mensa nello spazio centrale della costruzione circolare della Chiesa.
Assemblea
Recuperare lo spazio per l’assemblea dei fedeli, presieduta dal presbitero, è un segno sacramentale: esso occupa una posizione centrale nel rinnovamento perché consente ed evidenzia la necessità di una viva partecipazione, durante la celebrazione eucaristica, dei presenti. Il presbitero occupa la Presidenza, ovvero un posto di rilievo, di particolare importanza; il popolo siede su sedie comode, esteticamente belle.
Parola e Mensa
Nel luogo circostante la Presidenza sono collocati due segni: la Parola e la Mensa. Il luogo della Parola è chiamato “Ambone”. Secondo la tradizione più antica, viene qui collocata la Parola, il Lezionario e l’Evangelario. Il Lezionario vuole evidenziare l’annuncio profetico della buona Notizia contenuta nel Vangelo; esso contiene infatti un commento, un’esplicitazione del Kerygma, una profezia realizzata ma non ancora in pienezza in quanto, ultima a realizzarsi, è la morte (come viene affermato nel capitolo 2 della Lettera agli Ebrei). E’ dunque nell’Evangelario che viene annunciata la vittoria sulla morte, la discesa agli inferi di Gesù Cristo e la liberazione dei nostri progenitori dagli inferi.
La Mensa è il luogo dove i fedeli sono invitati a mangiare il corpo di Cristo e bere il suo sangue. Essa è centrale, sontuosa, esteticamente ornata perché rappresenta un banchetto nunziale: quello di Cristo con la Chiesa, costituita dai fedeli riuniti nell’assemblea.
Bussola d’ingresso
E’ un segno liturgicamente importante: l’esterno, attraverso la vetrata trasparente, comunica con l’interno dando così la possibilità al popolo, all’esterno, di partecipare a ciò che l’Assemblea celebra, all’interno, durante l’ Eucaristia.
Attraverso la scultura delle porte, anche esse di vetro trasparente, viene illustrata la fede degli antichi Padri e della Chiesa primitiva. Il sacrificio di Isacco indica la fede di Abramo che, per il Signore, rinuncia alla sua paternità, al possesso affettivo del figlio ed è pronto ad obbedire alla volontà di Dio. Abramo, come ciascuno di noi, rinunciando agli idoli, sceglie di avere una relazione profonda di fiducia con Dio.
Sulla porta centrale è rappresenta l’Annunciazione. L’annuncio dell’angelo è il primo Kerygma, ovvero il primo annuncio della buona notizia del Vangelo che si realizza. Il nome di Maria, a cui è dedicata la chiesa, rappresenta la Chiesa universale che, attraverso la fede, accoglie l’annuncio di Cristo ed è disposta a realizzarlo. L’accoglienza della Parola che è lo Spirito di Cristo, genera, infatti, figli di Dio
Nella parte superiore della porta è rappresentata la Trinità di Rublev: le tre figure della Trinità sono sedute alla quercia di Mambre, secondo il racconto biblico, ad un banchetto. L’invito per i fedeli è quello di sedersi alla mensa dell’ Eucaristia con la Trinità, con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Nella parte destra della porta è rappresentata la Croce, considerata, secondo l’antica tradizione, anche come un talamo nunziale, luogo in cui si sperimenta la partecipazione intima con Dio. Essa introduce il fedele alla mensa sponsale.
Sono rappresentati anche gli apostoli Pietro e Paolo, fondamento della fede della Chiesa di Roma: Pietro ha nelle mani tre chiavi per indicare che giudica il cielo, la terra e sotto-terra. Paolo ha in mano, come dice la lettera agli Ebrei, una spada a due tagli che, come viene annunciato dalla tradizione, è la Parola di Dio.
Spazio planimetrale
La pianta della chiesa, di stile barocco, è rotonda e viene incontro alla necessità di comunicare al fedele il messaggio di assumere, durante la celebrazione, un atteggiamento eretto, in piedi, da “risorto”. L’azione di grazia che si vive attraverso Gesù Cristo rende partecipi i presenti al banchetto, pronti per la mensa celeste. Ogni epoca ha una sua cultura ed una espressione architettonica; in questa chiesa, come è stato già affermato, è stata messa in evidenza l’azione di grazia compiuta da Gesù Cristo per ogni fedele.
Osservazioni finali
Notevoli sono state le difficoltà di ricostruzione, dal punto di vista tecnico, per la collocazione della porta di vetro antisfondamento. La scultura sul vetro è stata, anch’essa, di enorme impegno, così come l’illuminazione. La restaurazione attuale ha voluto conservare le caratteristiche proprie dell’arte barocca, quella del vuoto e del pieno, delle luci e delle ombre. Attraverso queste e attraverso il rinnovo dei segni liturgici, la ristrutturazione della chiesa ha voluto rendere evidente, per il visitatore e per il fedele che la frequentano, il messaggio sempre vivo ed attuale della buona Novella.
Padre Romano Matrone